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TOPIC: Ansia e ossessioni

Ansia e ossessioni 11 years 1 month ago #12

  • Andreadoria
  • Andreadoria's Avatar
Gentile dottore le scrivo per un problema che nn riesco a risolvere. Non saprei da dove iniziare in realtà ma cercherò di spiegarle brevemente la mia storia. Premesso che sono sempre stato un ragazzo molto sensibile e ansioso ma fino all età di 21 anni non avevo mai avuto problemi di ansia particolare. Tutto inizio un giorno quando mentre studiavo per preparare un esame universitario avvertii un formicolio al braccio e una specie di offuscamento nella vista. Mi terrorizzai a tal punto dal pensare che potesse essere un infarto.cosi nn fu ma si trattava semplicemente di un emicrania con aura.da quel momento per me iniziò il baratro. Insonnia con risveglio precoce e ansia costante tutto il giorno con rimuginio continuo,ricerche su internet su temi come ansia depressione e cose simili per cercare rassicurazioni. Decisi di rivolgermi ad un neurologo il quale mi diagnosticò un disturbo d ansia da curare con 15 gocce di prazene la sera e mezza pastiglia di daparox la mattina.inizialmente l unica cosa che miglioro fu il sonno ma le sensazioni di testa vuota leggera di sentirmi estraneo alla realtà continuavano e mi impedivano d essere felice e sereno come ero sempre stato.lasciai pure la mia fidanzata per dedicarmi solo al mio problema. Col tempo e cn un po' di forza d volontà i picchi d ansia di prima nn c erano più ma ogni tanto ritornava quella sensazione di testa vuota che è per me ormai il sintomo principale che mi dice che l ansia è sempre li con me.smisi la cura da solo perché ormai comunque ritenevo di stare abbastanza bene ma passato un annetto circa una bella mattina mentre ero a lavoro iniziano una sera di pensieri ossessivi assurdi.giardavo mio papà e avevo paura di poter aver voglia d fargli del male,così succedeva la sera qnd guardavo mia mamma.andai subito a cercare questi sintomi su internet e entrai in un circolo vizioso incredibile: non dormivo più la notte credevo d essere diventato pazzo mi sembrava di non provare più emozioni ne sentimenti per nessuno.confidai questi miei pensieri ai miei genitori e con la loro approvazione decisi di rivolgermi ad uno psichiatra il quale nn riteneva si trattasse di un disturbo ossessivo vero e proprio ma di un disturbo d ansia. Mi tranquillizzo dicendomi che io nn avrei mai messo in pratica quei pensieri ma ciò nn mi rassicurava più. Io volevo nn averli più essere felice e sereno perché ne avevo tutte le possibilità. Dopo una serie di incontri visto il mio peggioramento continuo decise di darmi quella che lui riteneva una terapia d urto ovvero seroquel e abilify ma non ricordo bene in quali quantità. Mi presi 4 giorni di mutua da lavoro perché mi disse che avrei praticamente dormito tutto il giorno e così fu. Il suo obiettivo era quello di rompere un attimo questi meccanismi per poter poi iniziare una terapia psicanalitica. Devo dire la verità che i risultati ci furono...nel giro di un mese i pensieri furono pochi e mi sembrava d essere riuscito a imparare a gestirli. Sospesi subito i 2 medicinali e mi diede del tavor da prendere al bisogno qnd e se nn sarei riuscito a dormire.per circa 2 anni sn stato bene...ho fatto vacanze ho cambiato lavoro sempre in giro con amici divertimenti e tutto quello che fanno i ragazzi che a 26 anni stanno bene.ecco che però arriva l ennesima ricaduta. Dopo un periodo di forte stress lavorativo a cui associavo anche uscite serali con conseguente sonno scarso e la conoscenza di una nuova ragazza i pensieri si sono ripresentati ma sotto un altra forma: mi chiedevo perché esistevo perché io ero io è gli altri loro.tutto questo con un angoscia incredibile e nuovamente sonno scarso con risvegli precoci.mi recai nuovamente dal mio psichiatra che continuava sulla linea del disturbo d ansia generalizzata quando a me leggendo ovunque sembrava il classico disturbo ossessivo. Questa volta mi diede una cura diversa.trittico 75 per il sonno e paroxetina 20 mg al mattino. Nel giro di un mesetto le ossessioni più o meno andarono via.quello che rimaneva era sempre la sensazione d testa ovattata e leggero e a volte un po' d distacco dalla realtà.dopo 6 mesi smisi la cura perché secondo il dottore stavo meglio. Feci una bellissima vacanza con la mia fidanzata dv tutto sembrava ormai un ricordo.quando tornai lei mi chiese di andare a vivere da lei e io senza esserne convinto al cento per cento ci andai. Le cose andarono bene solo che dopo circa in mese di convivenza io la tradii. All inizio a parte qualche senso di colpa riuscivo a gestire le 2 storie fino a che tornai nel baratro. Le domande che mi ossessionavano in quel momento erano: ho paura di non amarla,come faccio a non amare una ragazza così speciale,mi sembrava di non provare più nulla per lei è questo mi angosciava. Mi recai allora da una psicoterapeuta cognitivo comportamentale la quale finalmente riconobbe la natura ossessiva del mio modo di pensare e mi diede consigli importanti su come riconoscere tali pensieri e razionalizzarli. Feci circa 6 sedute ma i benefici nn durarono a lungo. Mi ritrovo ancora cn questi pensieri: la amo non la amo...a volte penso che lei nn mi ami più anche se tutto mi dice il contrario, controllo il suo cellulare la sua posta elettronica. Insomma nn capisco più nulla. Chiedo a lei un consiglio sul cosa fare e se riuscirò mai a tornare la persona solare che ero e a godere della mia vita in cui in linea di massima posso dire che nn mi mancherebbe nulla.
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Ansia e ossessioni 11 years 1 month ago #13

  • Dott. Vassilis Martiadis
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Gentile utente,
Dalla situazione che lei descrive emerge chiaramente che le terapie prescritte, anche se non tutte completamente condivisibili se la diagnosi é di un disturbo ossessivo, sono state mantenute per tempi troppo brevi per riuscire a garantire una remissione stabile. L'ultima terapia é ancora in corso o é stata già interrotta?
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Ansia e ossessioni 11 years 1 month ago #14

  • Andreadoria
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La terapia in corso è solo una compressa di trittico per agevolarmi nel sonno. La diagnosi dello psichiatra non è di disturbo ossessivo anche se io mi ci ritrovo perfettamente. Qual è la sua idea un suo consiglio e se secondo lei posso tornare a stare bene o il disturbo è troppo radicato
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Ansia e ossessioni 11 years 1 month ago #15

  • Dott. Vassilis Martiadis
  • Dott. Vassilis Martiadis's Avatar
Il disturbo ossessivo rientra comunque nell'ambito dei disturbi d'ansia. Ad ogni modo, sia nel primo che nel secondo caso, quello che é certo é che dal punto di vista farmacologico non sono stati effettuati trattamenti adeguati per il tempo necessario a ridurre il rischio di ricaduta in tempi brevi. Alla terapia farmacologica é poi utile, molto spesso, associare un percorso psicoterapeutico di tipo cognitivo-comportamentale. Non so se il suo disturbo sia troppo radicato, ma credo di intuire che non sia stato trattato nella maniera più adeguata.
Cordiali saluti
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Ansia e ossessioni 11 years 1 month ago #16

  • Andreadoria
  • Andreadoria's Avatar
Io riesco comunque ad andare a lavoro a mantenere nonostante tutto una relazione e a parte la ricerca costante di rassicurazioni non ho nessun tipo di compulsione.se fosse un disturbo radicato secondo lei riuscirei a fare queste cose?considerato che in questo momento non lo sto praticamente curando e che in passato ho avuto periodi anche lunghi in cui il disturbo non si è presentato lei crede che io possa anche col supporto di una terapia cognitivo comportamentale uscire da questo tunnel.? Se ha conoscenze nella zona di Genova potrebbe nel caso indicarmi qualche terapeuta? Peccato che lei sia un po' fuori mano perché tutti i suoi post li ho trovati estremamente precisi e chiari
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Ansia e ossessioni 11 years 1 month ago #19

  • Dott. Vassilis Martiadis
  • Dott. Vassilis Martiadis's Avatar
Gentile utente,
Il fatto che la sua vita lavorativa e di relazione non subisca grandi ripercussioni é indice che il disturbo non é invalidante e pervasiva come in casi più gravi. Del resto é tipico dei di alcuni disturbi d'ansia la presentazione a fasi alterne, ossia con periodi acuti e periodi di relativo benessere, anche senza terapie. La psicoterapia cognitivo-comportamentale può fornirle gli strumenti adeguati a far si che il disturbo sia di minore impatto e più tollerabile, con minore rischio di riacutizzazioni. Ciò non esclude che, almeno in linea teorica, ci possa essere la necessità di affiancare una terapia farmacologica, con specifici obiettivi.
Purtroppo al momento non sono in grado di consigliarle colleghi nella zona di Genova.
Resto a sua disposizione per eventuali ulteriori chiarimenti.
Cordiali saluti
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