Gentile dottore,
intanto la ringrazio per l’utile servizio che offre.
Volevo chiederle un consiglio.
Sono un ragazzo di 29 anni, circa 6 anni, fa a causa di un periodo molto stressante ho cominciato a soffrire di ansia e ad avere pensieri paranoici. Nella fattispecie ero ossessionato dal passato della mia ragazza di allora chiedendo sempre maggiori particolari e passando le giornate ad analizzare ciò che lei mi diceva, leggendo nelle sue parole e nel suo comportamento realtà e misteri inesistenti. Il mio medico mi prescrisse Paroxetina e arrivai ad assumere gradualmente il dosaggio di 10 mg con il quale i sintomi scomparvero. Ho proseguito la cura per circa 4 anni dopodiché, sempre seguito dal mio medico ho deciso di sospendere la cura (anche a causa dell’alterazione della libido che questa molecola mi causava). Ad oggi sono tornati i pensieri paranoici (anche se l’oggetto delle mie paranoie è cambiato...diciamo che ho sempre un pensiero che mi tormenta) che mi danno ansia e malessere ed “assorbono” molta della mia energia mentale. Ho deciso di intraprendere un percorso psicoterapeutico per riuscire a correggere i meccanismi mentali che costantemente mi imprigionano. Il problema è che sono prossimo alla laurea ed in questa situazione riesco con difficoltà a dedicarmi allo studio come dovrei (e vorrei), e so che ricominciando ad assumere Paroxetina riuscirei ad essere più efficiente e affronterei in modo più corretto questa fase della mia vita, ma non risolverei il problema il quale si ripresenta ad ogni interruzione della cura. Inoltre, in quel caso, non avrebbe senso continuare il percorso terapeutico perché non avrei paranoie.
Ciò che vorrei chiederle è se, secondo lei, in un momento pesante come il conseguimento della laurea potrebbe essere più corretto riprendere la cura con paroxetina e rimandare la psicoterapia a dopo la laurea oppure continuare con la psicoterapia (che ho iniziato da poco) e valutare la situazione tra un po’?
Cordiali saluti