Gentile dottore

 Le porrei ancora qualche domanda che da anni mi disturbano. Ho cominciato a soffrire di ansia e depressione lieve dall' adolescenza, soprattutto nei momenti di stress. Premetto che da parte di mio padre ci sono molte persone con problemi psichiatrici quali ansia e depressione. I miei genitori ignoravano fosse una malattia quindi questi episodi non sono mai stati curati adeguatamente , al massimo con punture a base di vit. B12 , b 9 E VIT C. e a volte Lyposom. Alti e bassi fino alla prima gravidanza a 23 anni. Bimba nata in ottobre e in primavera depressione " curata" come sopra con l' aggiounta di Dolmen. rimasti comunque molti strascichi. Al 2 figlio la catastrofe. nato in giugno la primavera dopo dimagrimento di 12 kg, angoscia pianto continuo, stanchezza vertigini . Mi rivolgo al psichiatra che dopo un' iniziale cura con Enctat mi ha cambiato con Efexor 150 quando dopo due anni di Enctat sono ricaduta. sono 9 anno che mi curo con Efexor che mi fa star bene.
1. gli antidepressivi ti fanno diventare più forte emotivamente?
2. Oltre che l'ovattamento in certi casi delle emozioni , gli antidepressivi cambiano il modo di percepire i problemi della vita? Nel senso che fanno scivolare via i problemi creando un filtro?
3. la stabilità emotiva e il buon umore che io provo sotto antidepressivo fanno parte del mio carattere e personalità oppure è un effetto falso della medicina?
4.La medicina riporta il paziente al suo umore di fondo o crea buon umore stabile continuo?
5.Con l' antidepressivo mi sento molto meno nervosa e più disponibile verso tutti , è il mio carattere oppure è il farmaco che mi cambia?
Mi scuso di tutte queste domande ma se alcuni psichiatri si prendessero del tempo, come fa gentilmente  lei, non ci sarebbe bisogno di cercare la soluzione dei dubbi sulla rete.
Grazie infinite Masha

Gentile Masha,
cercherò di rispondere alle sue domande.
Andiamo con ordine.
1)Gli antidepressivi ti fanno diventare più forte emotivamente?
La terapia con un antidepressivo, di per sè, non rende più forte emotivamente. La terapia tende a curare uno stato in cui, tra gli altri sintomi, la persona può avvertire una forte sensazione di maggiore vulnerabilità o debolezza, sia fisica che psichica. In questo senso la terapia antidepressiva migliora una condizione patologica, ma non "rafforza" in senso assoluto, come se fosse una vitamina oun ricostituente.
2)Alcuni antidepressivi possono provocare quello che alvuni autori anglosassoni definiscono come "emotional blunting", ossia una sorta di ovattamento delle emozioni. Riguardo il cambio nella percezione dei problemi, questi vengono sempre percepiti come problemi, ma non come tragedie, come può invece avvenire nel corso di un episodio depressivo o di un disturbo d'ansia. E' la migliorata condizione psichica a rendere più obiettiva la visione della realtà esterna, senza che questa venga drammaticamente condizionata dalla depressione o dall'ansia.
3)La stabilità emotiva e il buon umore che lei prova sono quelli che il suo cervello produce. In alcune condizioni il cervello viene aiutato dalla terapia farmacologica, ma questo non significa che la terapia provochi un mutamento generale della persona che diventa completamente diversa dalla sua natura e dal suo modo di essere di sempre.
4)Vedi sopra.
5)Il farmaco non cambia le persone. Il farmaco aiuta a ritrovare una condizione di umore nella norma e tendenzialmente stabile. Questo fa sì che la persona possa esprimere senza difficoltà il suo modo di essere, spesso con la sensazione di sentirsi migliorati, ma in realtà soltanto perchè non si è più soggiogati dalla depressione o dall'ansia, o da entrambe.
Spero di aver contribuito a fugare alcuni suoi dubbi.
Adesso se permette vorrei porleio una domanda:
Perchè deve essere così problematico sentirsi bene, anche se aiutati da una terapia? eErchè chi tiene a bada la pressione o la glicemia non si pone gli stessi problemi di chi tiene a bada ansia e depressione?
A presto

Gentile dottore,
grazie per la sua gentile risposta. Tutti i miei dubbi nascono da due cose: ho cominciato a star male in giovane età quindi non ricordo com'ero prima della malattia. Mi mancava sapere chi sono emotivamente , se quella di prima ( sempre insicura, sempre preoccupata, che si faceva problemi per un nonnulla) oppure quella di un po d'anni a questa parte
(spensierata, serena, combattiva etc.) . Seconda cosa , forse mi faccio condizionare dai pregiudizi su questi farmaci. Comunque che mi ha messo questi dubbi è anche il mio psichiatra che mi ha descritto i farmaci così come li hanno descritti i miei quesiti. Non riesco a capire, le affermazioni che lei ha fatto sono scaturite da studi certi?Oppure ogni psichiatra ha la sua idea in base alla propria esperienza con i pazienti? Non dico questo per contestare ma per capire meglio la questione. Grazie !! Masha

Gentile Signora,
Le mie affermazioni derivano dalla mia formazione, dalla mia esperienza clinica e dal l'aggiornamento professionale messo in atto nel corso degli anni. Per quanto di mia conoscenza non esistono studi che affermino che i farmaci sono in grado di modificare le persone e il loro modo di essere, a meno che queste stesse persone non manifestino disturbi psichici che alterano il modo di essere, di percepire e di relazionarsi con la realtà. Il problema che lei si pone, ossia sapere con certezza se quella che lei é oggi é il risultato o meno della terapia é come il quesito "é nato prima l'uovo o la gallina" e cioé fondamentalmente irrisolvibile. Potrebbe essere plausibile che lei é quella di oggi anche per l'aiuto dei farmaci, ma non esclusivamente. Potrebbe essere comunque più proficuo per lei cercare di non dare eccessivo peso a questi dubbi che essendo in gran parte non risolvibili, non possono fare altro che arrecare disagio.
Cordiali saluti

Grazie, è stato molto chiaro ed esaudiente!

Sono contento di esserle stato utile. Spero che il suo percorso continui in maniera positiva.
In bocca al lupo.