Buongiorno. Ringrazio innanzitutto per lo spazio concessomi e per la disponibilità dimostratomi.
Riporto di seguito la situazione che ha colpito mia madre negli ultimi mesi.
Antefatto: Mia zia, oltre un anno fa, a seguito di una serie di cause, tenta il suicidio. Mia madre è una delle prime a prestare soccorso. Fortuna vuole che nonostante vari traumi riportati a seguito del terribile gesto, nell'arco di pochi mesi mia zia si riprende completamente (almeno dal punto di vista fisico).
E proprio qui iniziano i problemi per mia madre, di 59 anni. Circa sei mesi dopo l'incidente le si presentano nella mente delle voci, che riportano (pare) all'azione compiuta da mia zia di buttarsi nel vuoto. Parole senza senso che pero hanno un unico denominatore che fa riferimento alla parola cadere. Inizialmente le voci erano sporadiche e non davano particolari fastidi. A livello fisico non vi erano particolari problemi se non, che per un certo periodo, si svegliava improvvisamente nel cuore della notte e si sentiva molto attiva tanto da alzarsi dal letto e magari fare anche piccoli mestieri tra cui lavorare a maglia.
A metà estate prende appuntamento in un centro psichiatrico per una visita visto l'aumentare di problemi anche se tutto sommato si sentiva abbastanza bene.
Con il passare dei mesi, le parole sono diventate sempre più insistenti ma di contro la notte veniva trascorsa tranquillamente a letto senza più avere il bisogno di alzarsi.
Durante tutto questo periodo ha appuntamenti a cadenza mensile in un centro psichiatrico in cui ogni volta viene riproposto il problema. Le vengono prescritte dei medicinali, i quali non hanno effetto e le viene riscontrato che molto probabilmente è un disturbo post-traumatico.
A fine novembre la situazione peggiora. Infatti oltre alle parole che "scorrono velocissime", iniziano a comparire anche disturbi fisici (o almeno pare, visto che probabilmente non sono altro che segnali della mente).
Questi disturbi sono principalmente un blocco alla pancia "come se tutto si contorce" che poi prende anche la gola.
A gennaio visti mancati miglioramenti, ed anzi peggioramenti ci confrontiamo con un'altra psichiatra. Vengono effettuati una serie di esami fisici. Esami del sangue ed elettroencefalogramma sono negativi. A breve faremo risonanza..
Nel frattempo è stata aumentata la dose di farmaco da assumere ma la situazione non migliora, anzi.
La psichiatra parla di caso complesso e in ultimo afferma che potrebbe trattarsi di disturbo ossessivo compulsivo, parlando anche di una certa forma d'ansia.
Attualmente i farmaci con cui è curata sono:
1 di olanzapina alla mattina e 1 alla sera;
1 sereupin a pranzo
1/2 tavor sempre a pranzo
Il quadro quindi non è ancora ben chiaro e definito. Proprio per questo colgo l'opportunità per chiedervi una consulenza anche a fronte di questi pochi dettagli che vi ho brevemente riassunto.
Ringrazio per disponibilità e vi auguro una buona giornata.
Marco