Gentile Utente,
spero di riuscire a rispondere alle sue domande.
In primo luogo è necessario chiarire che a distanza non è possibile formulare alcuna prescrizione terapeutica, sia perchè illegale, sia perchè deontologicamente scorretto. Pertanto, la invito a non modificare autonomamente la terapia farmacologica, ma a fare sempre riferimento al suo specialista di fiducia. L'autogestione della terapia è sempre inutile e, molto spesso, anche dannosa.
Non so lei che cosa intenda per "gli psichiatri", io posso rispondere per me stesso: schizofrenia, disturbo bipolare e disturbo schizoaffettivo sono tre entità diverse, accomunate da alcuni aspetti e, spesso, trattate con gli stessi tipi di farmaci poichè condividono diversi substrati biologici. Personalmente non ritengo sia utile nascondere una diagnosi, anche se oggi, il termine schizofrenia, ormai pregno di significati negativi e stigmatizzanti, viene spesso sostituito dal termine disturbo psicotico o dello spettro psicotico, a sottolineare che non esiste un'unica possibile manifestazione e, soprattutto, che non esiste un decorso predestinato, ma che è, in molti casi, possibile modificare attraverso le terapie disponibili.
Lasci perdere chi esprime opinioni su farmaci, diagnosi e terapie senza averne titolo. Purtroppo, mentre nelle altre branche mediche nessuno si sognerebbe di mettere in discussione una terapia o una diagnosi, in psichiatria e in psicologia tutti si sentono in dovere di esprimere il proprio punto di vista, e non importa se il punto di vista sia quello medico-specialistico oppure quello dell'uomo della porta accanto. Un po' come avviene nel calcio, dove tutti si sentono grandi allenatori, così nel nostro campo, tutti si sentono, più o meno, bravi psichiatri o psicologi.
Cordiali saluti